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La posta di Molly

Inseriamo qui la rubrica apparsa nel giornalino della II C NOI E LA ROMEO.

Salve a tutti, mi chiamo Miss Molly e sono lieta di inaugurare questa rubrica dedicata a voi ragazzi. Si tratta di una casella postale dove troveranno posto le lettere che voi potete indirizzarmi per far conoscere ciò che pensate, le vostre domande, i vostri desideri e tutto ciò che vi sta a cuore. Qualcuno già mi ha chiesto il perché di questo nome che ho scelto per la rubrica. Molly Bloom è il nome di un personaggio di un libro molto famoso (ma poco letto) l’Ulisse, dell’irlandese James Joyce. Molly non prende mai parola nel libro, ma le ultime cinquanta pagine sono la “diretta” dei suoi pensieri, di ciò che le passa per la mente, frasi riportate così una dopo l’altra senza interruzioni, né punti, né virgole (se a scuola voi scriveste così, sicuramente avreste un bel 3 in italiano!). Allora ho pensato che come Molly una volta tanto anche a voi è permesso, a scuola, avere un luogo ove dire ciò che pensate libera-mente! Bene allora, cominciamo: ecco qui di seguito alcune delle vostre lettere. Cara Miss Molly, volevo dirle che a volte ho paura del mio futuro! Cara Molly, sono innamorata. Come spiegare questo avvenimento adolescenziale? Cara Miss Molly, io non sono sicura di come comportarmi con una persona. Mi sono innamorata di un ragazzo, che è già fidanzato. Poi lui, a cui io piaccio, mi ha chiesto di fidanzarsi con me, ma io ho risposto di no (non so perché), anche se lo amo! Però mi sono innervosita del fatto che lui mi ha scritto una frase con “ti amo” seguito dal nome della sua fidanzata….Come fare? Baby Angel Cara Molly, ho paura di fidanzarmi!! Ho troppa vergogna. Cara Miss Molly, ho due diversi gruppi di amici, se esco con uno , non esco con l’altro, che così si offende. Come fare, dal momento che i due gruppi non vogliono conoscersi? È inutile, la mia esistenza in questo mondo è solo colpa mia. Se non fosse per i miei amici, ora non avrei voglia di divertirmi. Non mi sento accettata dalla mia classe. Cosa dovrei fare? Chiara Cara Molly, Le chiedo di aiutarmi con una ragazza della classe X. È bellissima, ma una volta ha le idee confuse, un’altra è fidanzata. Come devo fare? Cara Molly, sono innamorata del mio migliore amico, come devo fare? Cara Molly, mi manca una persona a me molto cara, come fare a non pensarla? Cara Molly, il ragazzo che mi piace, da quando lo sa, mi ignora! Cari ragazzi e ragazze, ho pubblicato alcune delle vostre lettere, quelle escluse però possono trovare risposta qui, perché gli argomenti sono simili. Da quello che scrivete capisco che ciò che al centro dei vostri pensieri è l’essere innamorati e “le conseguenze dell’amore”… Innamorarsi è un’esperienza della vita e non ha età, anche se sicuramente alla vostra, dal momento che non avete molte esperienze ciò può turbare molto. Qualcuno parla di vergogna, ad esempio, per il fatto che per la prima volta provate dei sentimenti per una persona dell’altro sesso, che non appartiene alla vostra famiglia, e state capendo di essere soli e che nessuno se non voi stessi può autorizzarvi ad amare. Certo spesso capita di non essere sicuri di aver fatto la scelta giusta, ma solo l’esperienza e quello che sinceramente provate dentro di voi può esservi da guida, diffidate di quello che vi dicono gli altri! Talvolta, capita che ci s’innamora di qualcuno solo perché è bello, piace agli altri, è spavaldo, insomma di una certa immagine dell’altro, che vi attira. È proprio l’immagine che ha questo potere, vi vedete nell’altro come in uno specchio, e…subito, come Narciso (che si innamorò della sua immagine riflessa), ve ne innamorate. Perché accade questo? Per il fatto che l’altro è come voi vorreste essere, il vostro ideale in cui vi rispecchiate. Attenzione, quindi, agli inganni degli specchi, prima o poi vanno in frantumi! Allora, mi direte qual è la ricetta giusta per innamorarsi? Non ce ne sono, ciò che ci spinge verso l’altro è qualcosa che va oltre l’immagine ed a noi è sconosciuto, si tratta d’inventare l’incontro con l’altro. Se l’innamorato è poi un amico, perché non essere chiari e trovare l’occasione di dire quello che provate? Ci vuole coraggio, ma è anche segno di maturità, almeno così rompete gli indugi e parlate francamente senza soffrire in silenzio. Per Baby Angel, mi dispiace, ma il “lapsus calami”, l’errore di scrittura del ragazzo nell’indirizzare il suo affetto è la prova che dentro di sé, anche se non riesce a dirselo, il suo amore è per l’altra, visto che ne scrive il nome. Per chi mi ha scritto di sentirsi in colpa per la sua esistenza, ebbene, mio/a caro/a nessuno è responsabile del fatto di essere nato, della propria esistenza e nessuno ne ha colpa. Forse c’è qualcos’altro che ti dà questa sensazione e che qui non hai detto (perché non ne parli con qualcuno che credi possa aiutarti a capire?). Sono contenta di leggere, però, che riesci a stare bene con gli amici. Per chi mi scrive di non riuscire a non pensare una persona cara è una grossa questione. Quando il passato non passa ed è sempre presente, significa che c’è qualcosa che ci lega all’altro, ma anche se l’altro non c’è più, fa ormai parte di noi, non l’abbiamo perso. Quando saremo giunti a ciò, e questo avviene col tempo, senza forzature, saremo diventati più forti e ricchi perché avremo fatto l’esperienza che se è stato vero amore ciò ha lasciato una traccia e ci ha fatto crescere e crescere significa separarsi, riuscire a fare nuovi legami. Per chi non si sente accettato dalla propria classe, che idea se n’è fatta? Riesci a vedere un briciolo di responsabilità personale in questa esclusione che denunci? Quanto c’è di tuo in quello che vedi solo negli altri? Poi, per fortuna, gli amici si possono avere anche fuori dalla classe, non è un obbligo andare d’accordo con tutti! Con affetto, un saluto Molly
P.S. La prossima rubrica potrete leggerla scaricandovi da questo sito i numeri del giornalino scolastico "Noi e la Romeo".

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